Breve sintesi assemblea
sociale
L’assemblea di venerdì ha evidenziato la insufficienza della
sinistra al governo della città nel porsi di fronte all’aumentare delle
condizioni di povertà ed indigenza di una fascia consistente di cittadini.
Circa 35° famiglie ricorrono al “welfare paritario” della Caritas mentre di politiche
attive per creare lavoro, azionando le pur limitate leve disponibili per il Comune
non se ne parla, a fronte di circa ulteriori 1.200.000 euro di tagli previsti dal
governo Renzi, tanto caro al sindaco Pugnaloni. O meglio, qualcosa si è
prospettato: orti collettivi su piccoli appezzamenti di terra dati in
concessione per autoconsumo, un affare… con l’acqua da approvvigionare all’acquedotto,
il ripristino dell’agenzia interinale comunale messa in piedi dalle Liste Civiche
quando governavano e tanto criticata dalle opposizioni, una seria indagine sull’evasione
fiscale dei grandi evasori sul modello anconetano, che però ci sembra abbia
portato entrate soprattutto sulle multe evase, concessioni di mutui per case ed
affitti abbattuti di un 30% ma con garanzia di buste paga affidabili. Forti critiche
sono emerse anche all’associazio0ne “Noi Anziani” per ritardi nei pagamenti ai
volontari indigenti e per contributi all’affitto
della sede giudicati troppo onerosi. Critiche anche al cosiddetto bando dei
poveri, circa 20.000 euro per rimborso Tasi, spese sanitarie, Imu, snobbato e certamente non utile alle circa
350 famiglie che versano in condizioni di povertà estrema. Su questo punto il
M5S ha proposto l’istituzione dell’assegno civico sul modello del comune di
Ragusa. Di fronte ad una inadeguatezza riconosciuta anche rispetto alla
conoscenza dei dati reali risulta non supplente ma decisiva l’azione della
Caritas che assiste con buoni pasto circa 330 famiglie, una ottantina osimane,
contribuisce con 32000 euro a bollette ed affitti, promuove borse lavoro semestrali,
card x paniere vitale a punteggio e
corsi di economia domestica per reinsegnare il risparmio. L’approfondirsi della
crisi nel nostro territorio è stata rilevata anche dalla partenza di molti
stranieri e dal crollo di richiesta di badanti, dal momento che molte famiglie
con disoccupati in casa si occupano direttamente dei propri anziani. Le nostre
proposte si sono concentrate su un problema non ancora pienamente esploso,
quello legato al diritto all’abitare, in quanto sono ancora relativamente poche
le procedure di sfratto esecutive, rispetto alle imminenti potenziali. Tuttavia
l’insostenibilità di affitti a 400-500 euro verso famiglie, ma anche singoli,
che hanno perso il lavoro o vedono ridursi pesantemente le risorse e quindi
sostenendo gli affitti precipitano nella povertà, si sta manifestando in
maniera esponenziale. Su questo ci proponiamo di lavorare i prossimi mesi,
dando vita ad un servizio antisfratto, divulgando vademecum adeguati sia per
privati od Erap. Abbiamo anche esortato il M5S a calare nella realtà osimana il
programma nazionale sul social housing.
Soprattutto abbiamo rimarcato la condizione inaccettabile e paradossale di
un eccesso di case ed appartamenti sfitti od invenduti (circa 800) che hanno
provocato devastazione ambientale e crollo immobiliare, alcune rilevate dalle
banche per insolvenza o fallimenti. Su tali proprietà serve una forte azione
pubblica che può andare da politiche di incentivazione o pressione per affitti
a canone agevolato o gratuito fino alle occupazioni. Il Comune dovrebbe pensare
prioritariamente a tale “parco” prima di progettare nuove cementificazioni
anche ad uso popolare ed intanto garantirsi attraverso questo alloggi di emergenza
quando esploderà la questione abitativa. Sulle borse lavoro per attività di
servizio e tutela ambientale abbiamo rimarcato quanto grasso venga spalmato dai
fondi attinti dalla Regione fino al compenso min tasca al lavoratore formato. Riguardo
al paniere vitale abbiamo invitato a considerare provvedimenti di pressione sui
supermarket, che oggi non collaborano più alle donazioni agli indigenti o con
la Caritas. Una discussione è stata aperta anche sulla possibilità di
effettuare un serio intervento sul biologico, vista la concentrazione di terre
in proprietà di enti o fondazioni con cda partecipati, rimarcando che una seria
politica agricola su tale settore deve essere necessariamente di “ piano” e non
affidata ai tanti piccoli e dispersi che si mettono in rete perché servono
grandi estensioni con incolti e coltivazioni scansionate secondo il grado di
resistenza ai parassiti. Il Comitato disoccupati ha presentato le sue proposte
per la turnazione sui lavori di servizio avendo a tal scopo costituito anche un’associazione,
con l’intenzione di organizzarsi in cooperativa qualora ci fosse la garanzia di
poter attuare piccoli lavori ad assegnazione diretta. Ribadita anche la richiesta
di garantire il consumo minimo vitale per acqua, energia elettrica e
riscaldamento anche per quanti sono in condizione di necessitata morosità. A tal
proposito Pasquinelli ha annunciato che
per circa 50 lt di acqua verranno annullati i distacchi. Dalla prossima
settimana continueremo gli incontri per mettere in campo il nostro “piano casa”.