mercoledì 4 febbraio 2015

Staccare l'acqua lede il diritto umanitario

Astea, fai la cosa giusta
Angelo M., indigente, malato cronico che necessita quotidianamente di farmaci salvavita, vive da tre anni senza acqua corrente nella sua casa popolare. Angelo non vive in un Paese del Terzo Mondo, ma ad Osimo, la nostra città. ASTEA gli ha staccato l’utenza tre anni fa: quella stessa ASTEA oggetto dello scambio di veleni di questi giorni tra maggioranza e Liste Civiche.
Occorre davvero turarsi il naso per fare un salto mentale dal dramma di Angelo alla farsa di chi se ne frega dei problemi di persone come lui, ma pensa soltanto ai propri giochetti politici, alle poltrone da assegnare e ai soldi che ci stanno dietro.
Il PD ha annunciato che il prossimo Consiglio Comunale presenterà un’interrogazione su ASTEA per fare chiarezza. Accidenti che voglia improvvisa di trasparenza! Strano però che sta negando l’accesso agli atti al M5S sui “morosi d’oro” da ben 6 mesi! Come mai? Semplice: il PD e le Liste Civiche si stanno coprendo le spalle a vicenda. Il PD non vuole cambiamento, né trasparenza dentro ASTEA, altrimenti ci avrebbe fornito i dati sui “morosi d’oro” come prescrive la legge. In realtà vuole solo le poltrone, ma le Liste Civiche, col collegio sindacale in testa, (ancora espressione della vecchia Amministrazione Comunale), si sono messe di traverso, causando l’indignazione del Sindaco. Ma come?! Ora che tocca a noi spartirci le poltrone, non ce lo permettete?! Abbiamo aspettato 15 anni! Il codice d’onore della vecchia politica, mangia e lascia mangiare, non si rispetta più?!
Le Liste Civiche ovviamente non si sono redente sulla via di Damasco, ma sperano nella memoria corta degli osimani e si ergono ad improbabili paladini della giustizia, denunciando il loro stesso modo di gestire ASTEA per 15 anni: poltrone, favori e consenso. Il PD e la maggioranza schiumando rabbia per il codice d’onore infranto, hanno buttato nella mischia numeri a vanvera, i presunti faraonici stipendi del Direttore Generale (di cui casomai egli non è responsabile, essendo un dipendente), delirando (testuali parole!) “che la loro missione è quella di ridurre i costi: trasformare la società che gestisce la rete elettrica in SPA con un CdA dal costo di 40.000 euro è una maggiore oculatezza finanziaria”. Spendere ulteriori 40.000 euro (più quelli del collegio sindacale obbligatorio per le SPA) sarebbe oculatezza finanziaria. No comment! Se in passato si è sprecato, non per questo bisogna continuare a farlo. L’unica cosa che avreste dovuto fare, era un’azione di responsabilità nei confronti della vecchia gestione ASTEA, non inutili proclami. Ma ovviamente vi siete guardati bene dal farla!
Per questo motivo, e al fine di una reale trasparenza e chiarezza nei confronti dei cittadini, il M5S chiede:
  1. che nel prossimo Consiglio Comunale vengano forniti pubblicamente i dati quantitativi (e non sensibili) sui “morosi d’oro”, cioè sulle utenze non pagate superiori a 25.000 euro;
  2. sia convocato ed ascoltato anche il vecchio Direttore Generale, Sandro Graciotti, chiamato in causa pesantemente e ripetutamente in questi giorni;
  3. siano chiarite le dinamiche, i motivi e i responsabili degli sprechi e delle erogazioni dei presunti “milioni di euro ai dirigenti”.
Ma soprattutto chiediamo l’immediato riallaccio dell’utenza di Angelo M. e l’impegno formale del Comune di Osimo a far rispettare il referendum sull’acqua pubblica! Senza acqua non si può vivere una vita dignitosa, anzi non si può vivere e basta. Il popolo italiano nel giugno 2011 con un referendum col 96% dei consensi ha stabilito che l’acqua è un diritto e non una merce.
Riallacciate immediatamente l’utenza, perché sul rispetto di questo diritto fondamentale daremo battaglia fino in fondo.
Movimento 5 Stelle Osimo

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