venerdì 30 maggio 2014

lettera aperta ai compagni del L.u.p.o.

Cari compagni del Lupo,

mi sento di esprimere un certo rammarico per il comportamento politico tenuto da alcuni, o molti, militanti e simpatizzanti del Lupo in questa tornata elettorale.
Ci tengo subito a precisare che il rammarico non poggia sulla mia mancata elezione a consigliere, o al fatto che non abbia ricevuto la fiducia che mi sarei dovuto aspettare (ormai sono ben consapevole di quali siano le dinamiche che spingono le persone a fare delle scelte, piuttosto che altre), semmai questi due aspetti sono conseguenza di un ben più grave comportamento e relativo pensiero, che non si riconosce neanche più in una sorta di feticismo di un volto senza identità, dato che non c'è più neanche il volto, ma in una fattispecie di autorappresentazione personale di un ente che non esiste, ma che si dimena solitario in un lobo del nostro cervello.

Dopo tanto allenamento politico nella palestra del Lupo, c'è ancora chi si ostina a cadere nell'ennesima trappola: prima la trappola del simbolo con la falce e il martello (il voto romantico-nostalgico verso un simbolo che rappresentava una grande storia, anche se di questo simbolo se ne erano appropriati sciacalli e ignavi), poi la trappola del meno peggio (non avendo più a disposizione un simbolo comunista sul quale mettere una croce, voto chi mi dice di essere di sinistra).

Premesso che la lista Tsipras è composta da una pluralità di partiti pusillanimi, pronti a correre dietro a qualsiasi bandiera, purché garantisca loro una pur minima rendita di posizione, ricordo che la compagine più forte è composta da Sel, partito la cui missione è quella di fare da ruota di scorta al Pd. Partito, all'interno del quale, c'è una signora di nome Laura Boldrini, che decretò, per la prima volta, il potere di troncare unilateralmente il dibattito parlamentare; come pure Vendola, rinviato a giudizio per concussione sul processo Ilva di Taranto (per non parlare della telefonata compiacente che ha avuto con Archinà, il responsabile della comunicazione della famiglia Riva). Per intenderci, Sel, nell'economia delle relazioni politiche, ha il compito di anestetizzare il conflitto sociale, in compagnia della Cgil, in maniera tale che le politiche liberiste della precarizzazione e del conseguente impoverimento economico trovino applicazione. Processo che viene guidato dal Pd, il partito più affidabile per i padroni. 
Con una metafora, se il Pd è la supposta, Sel e il suo arcipelago è la vaselina!

E per finire, è sconcertante che qualcuno se ne esca fuori dicendo che non si sarebbe mai aspettato che Fabio Pasquinelli avrebbe appoggiato Pugnaloni al ballottaggio! Ma stiamo scherzando? Sin da quando si è candidato Fabio ha subito chiarito il suo potenziale appoggio a Pugnaloni, come pure ha sempre manifestato pubblicamente la formazione di un blocco di sinistra che vada dal Pd a Rifondazione, comprendendo l'M5S (eventualità improbabile per quest'ultimo). Se questi sono i rivoluzionari voglio essere un reazionario!

Di tutta questa faccenda Fabio è l'unico che ha portato avanti una linea coerente, che, naturalmente, non condivido.

L'inutilità di queste parole mi spinge a pensare che molti dei compagni che hanno riposto fiducia su Fabio andranno a votare Pugnaloni al ballottaggio, onorando il principio del "meno peggio". Vorrei tanto sbagliarmi, ma non mi illudo.

Riguardo al Movimento 5 Stelle di Osimo, in questi giorni maltrattato sia da una parte sia dall'altra, voglio ricordare che, sebbene avesse ricevuto promesse molto allettanti, coerentemente con i propri principi, ha preferito mantenere la schiena dritta. Qualità che non paga politicamente. Pazienza.

Ci tengo a precisare che quanto scritto non vuole urtare la sensibilità di nessuno, ma solo essere spunto di riflessione interna.

Simone Bompadre.

Caro compagno simone
 Come sai sono d'accordo con tutte le valutazioni che fai su sel,  sulla sinstra, sulla coerenza di pasquinelli e sulle critiche alla posizione scissa  espressa dai compagni sul voto amministrativo. Meno sui simboli, che vanno maneggiati con cura come dimostra il cortocircuito della comunicazione ipersimbolica di Grillo. Ma una cosa l'abbiamo detta sin da subito: in caso di ballottaggio Pugnaloni-Latini astensione. Apprezzo molto la scelta di libertà di coscienza vostra, non ci si poteva aspettare l'invito all'astensione perchè un terzo potenziale del vostro elettorato è "latiniano" ed un terzo  ed oltre voterebbe comunque Pugnaloni e poi si fanno i conteggi, per cui una indicazione disattesa fa far figuracce. Quanto quelle nostre, che non abbiamo nascosto, per l'impossibilità di dare una indicazione univoca al primo turno. L.u.p.o non vuol morire renziano e tantomeno grillino, stiamo cercando faticosamente di costruire una forza sovranista popolare e socialista (x quanto mi riguarda comunista) ma non è facile e non becchiamo alle facili scorciatoie degli  imbonitori tipo "tutti a casa", forconi e distrattori di massa vari. sarebbe utile a te e tanti militanti onesti del M5S se riversaste le stesse acute critiche sul movimento e la sua gestione diarchica, sulla struttura liquida, sulle scemenze messe in primo piano e la vaghezza degli imput importanti, sulla mancanza di progetto organico, sulle pacche a Farage e capireste che ci sono ampie giustificazioni per cui chi si identifica con la storia del movimento operaio ed ha percorso le fasi dell'antagonismo sociale nel paese in questi ultimi anni e decenni ha una vera e propria idiosincrasia. Ma sul grillismo torneremo più a fondo. Molto di noi tuttavia hanno sempre distinto il movimento osimano da quello generale, per le battaglie ed i soggetti, e voti sono andati anche a te e a Sara, ma sapete che io ed altri vi abbiamo sempre contestato che sbagliavate a crederci, a credere che un movimento di tal natura potesse esser agente del cambiamento sistemico che evocava, almeno quanto sbagliano quelli di noi che ancora si identificano con la sinistra sistemica. Sono consapevole anch'io delle dinamiche che agiscono a livello locale e contribuiscono a dar voti per simpatia, vicinanza o convenienza, non è per questo che siamo rimasti alla libertà di coscienza , quella che usate voi per il ballottaggio, ma perchè rifletteva la situazione... ma sulla indicazione di astensione alle europee ed a questo ballottaggio c'è stata ampia convergenza. Se Grillo avesse rotto con l'europa avrei insistito in ogni modo per una dichiarazione di voto ma anche qui ha confermato di essere un distrattore. se dopo la mezza batosta il movimento cambia pelle e sostanza son  sempre prondo a ricredermi, se continua così non rimane che cercar di prendersi i cocci buoni
Antonio

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