giovedì 29 maggio 2014

Pasquinelli ha rotto le acque

Fabio Pasquinelli è stato (e sarà)  un compagno di battaglie anche scomode oltre che un bravo ragazzo ma sono gli amici che lo rovinano.  Lui ci mette anche del suo ostinandosi a stare in un partito che è una contraddizione vivente; un partito che si diceva contro la guerra  e poi stava nei governi che bombardavano, che si diceva con i lavoratori ma ha sempre sostenuto i governi Prodi e le loro riforme liberiste, che si dice comunista ma non si è mai liberato dal cordone ombelicale che lo lega ai social-liberisti, che oggi attacca l’ultraliberista corso di Renzi mentre ci si vorrebbe alleare. Da ultimo hanno fatto appello all’astensione,  attaccando la lista Tsipras che li ha cacciati per le loro giuste posizioni sull’Ucraina, nel mentre sostenevano le liste locali, come l’Altra Osimo, che si richiamano proprio a tale lista eurista e filo atlantica. Ognuno pratica il masochismo come crede e questa scelta  della coalizione della sinistra a sostegno del candidato renziano era ampiamente annunciata. Tuttavia sarebbe dignitoso se ci venissero risparmiati i pistolotti su quanto sarà democratico un governo della città con il Pd di Pugnaloni, un governo attento alle istanze  economiche, sociali e culturali che rianimerebbero Osimo. Va bene che vi tocca farlo ma non prendetevi per il culo pensando di prenderci i vostri elettori. 
I
democratici, in questi decenni di dominio delle liste civiche, hanno avuto una palese  incapacità di fare opposizione, impuntandosi solo quando erano spalleggiati dalla Regione su questioni a volte lesive per i cittadini osimani, vedi ospedale; con la giunta Simoncini hanno scelto l’opposizione di sua maestà – Spacca - quando Latini è entrato alla sua corte. Votare per Latini o Pugnaloni oggi commuove solo i babbei, sono entrambi appendici di un sistema eurocratico che sta impoverendo il paese, privando di risorse gli enti locali, imponendo patti di stabilità e tagli al welfare. Un sistema che ha nel Pd di Renzi e nel blocco sociale di pensionati a discreto reddito, pubblico impiego e medi risparmiatori (in euri) lo zoccolo duro conservatore; altro che radicale cambiamento e difesa del bene comune. A chi volete raccontarla… diciamo che tutti hanno famiglia, che la linea va mantenuta anche quando non c’è, che i trasformismi sono indice di duttile sensibilità, ma queste cose è più bravo a dirle Latini e magari Spacca lo preferisce… Tanto a Fabio vogliamo bene lo stesso, anche se non ci racconta le meraviglie di un Pd divenuto “social” per sua intercessione; ha preso i voti per amicizia, mica perché deve giustificarli. Anzi, lo incoraggiamo a perseverare affinché scelte come le sue accelerino la scomparsa della sinistra sistemica, oggi miracolata per il rotto della cuffia alle elezioni europee: quella zavorra che da un ventennio ostacola il rilancio di un serio movimento comunista. Per quanto ci riguarda al ballottaggio non c’è che l’astensione.

L.U.P.O.  (diversamente pasquinelliani)

Nessun commento:

Posta un commento